SPECIAL PRICE STORE
Francesco Cusa - Official Website - Una bellissima recensione di Vic da parte di Annalisa Pascai Saiu

Una bellissima recensione di Vic da parte di Annalisa Pascai Saiu - il:2022-08-27

Una bellissima recensione di Vic da parte di Annalisa Pascai Saiu.
Spazi di scrittura

A VIC di Francesco Cusa.

Perchè tutto ci vuole iniziare, o meglio, tutto ciò che richiede un certo sforzo metafisico,animico e intellettuale, richiede una spinta iniziatica?
Perchè nessuno vuol mai finirci?Perché puntualmente quando iniziamo qualcosa, appare la magica quanto infingarda figura del Bagatto, a volerci iniziare?
Io voglio finire, voglio finirla con questi continui inizi, mirabolanti iniziazioni,percorsi iniziatici e via discorrendo.
Io voglio finire tutto e soprattutto non voglio iniziare più.
Questo mi dice VIC, si, me lo dice proprio, e solitamente, secondo le norme vigenti di decoro nella scrittura, si deve usare la terza persona.
Ma stavolta no, non posso,
mi rifiuto categoricamente, perchè VIC ,
non apprezzerebbe.
È venuto a parlarmi personalmente,
ad un certo punto, all'arrivo di Linda, c'è stato un cambio di paradigma, anzi un cambio dimensionale, in una zona eterica, che se dovessi collocarla nel corpo sarebbe tra la scapola sinistra e la nuca.
Una presenza persistente, mentre lavavo i piatti, mentre lavavo la cucina e canticchiavo Era de Maggio di Murolo, mi ha interrotta, iniziando a fagocitare i miei pensieri , ed anche le mie azioni.
Diventate automatiche e non più presenti alla realtà dell'azione stessa, mi ha riportata alla husserliana memoria - ALLE COSE STESSE.
SI, un tonante Sì , ALLE COSE STESSE, ma senza prenderle per mano, senza per forza doverle ingerire, come dice il nostro amico, in questa forma di "fito-filosofia", questo avvelenamento del pensiero fagocitato e fagocitante, che fa perdere ogni barlume di lucidità, e badate bene, che lucidità e raziocinio, sono cose completamente differenti.
Fuori le porte del Santuario di Apollo a Delfi, è scritto "γνῶθι σαυτόν - nosce te ipsum - conosci te stesso", che è l'atto più lucido e meno razionale al contempo, che si possa compiere, poichè il Nosce te ipsum, è brama di assoluto, è forse quel tentativo di esser sacri, senza esser con-sacrati, esattamente come ci indica l'etimologia della parola stessa.
Perché la consacrazione, è iniziazione, per forza di cose, è parte di quella iniziale torsione, che si perpetua all'infinito.
Meditando ad esempio sull'alef-beit e i tarocchi, specialmente nella versione di Oswald Wirth,intuisco che connettere IL MATTO, al primo risveglio di Dio stesso, è cosa buona e giusta, quel Caos divino, o solo Caos, come asserisce Carbone , in post-fazione.
Ma andando avanti, ecco che arriva il manigoldo, questo Dio che è anche Demiurgo(?), come ce lo suggerisce la figura ambigua de IL BAGATTO, che è si l'iniziato, ma anche il Magister Ludi, colui che può sì ,farci divertire, ma anche ammaliarci, egli è figura mantica, come Apollo del resto, per questo l'apollineo monito CONOSCI TE STESSO, è enigma, è il tranello dei pidocchi che uccise Omero.
È L a manifestazione di Dio, la prima, questo Aleph א , il toro, colui che per umiltà , precede la Beit, la Genesi, il BERESHIT בראשית , l'inizio degli inizi, la prima divisione.
Tarologicamente rappresentata da LA PAPESSA, il primo 2, colei che detiene le chiavi e il Libro, assisa in trono, Signora delle colonne JAKIN E BOHAS , custode del Tempio di Salomone, degli eleusini misteri, delle vie alchemiche, della Sofia, della Gnosi e della Sapienza.
Eppure divide, ebbene,
perché come la creazione divide, così la conoscenza,
e VIC, lo sa.
Lui che ha fissato Linda sul piano eterico, solo per non perderla, lui che ha compreso che la carne, la materia, luciferina, non può che ingannare e dividere, ha trasformato tutti in spettri per poterli tenere con sé, per dirla nuovamente con Carbone, sono le "figurine mnestiche " di Vic, alle quali non vuole assolutamente rinunciare, almeno, non fino alla fine, nel momento in cui comprende che sono tutte inscritte nella sua pelle, nella memoria delle sue mani, in quelle righe di scrittura divina, che tutto svelano.
Racchiuso il tutto,
il tanto agognato FINIRE,
nel calvario salvifico, il martirio della sua ascetica malattia, che gli restituisce un ritratto perfetto dell'esistenza cosmica,
un Mandylion della Veronica , custodito tra le crepe della vecchia casa infestata, nei suoi occhi e sulla scrivania dell'Ipotetico Editore, nonché custode, e presumibilmente anche Creatore della Cosa Pulsante.

Annalisa Pascai Saiu
27/08/2022

A VIC, a Francesco , e a tutti poeti , la cui poesia è sempre più avanti di se stessi.

Per chi volesse farsi un dono : https://www.algraeditore.it/narrativa/vic/