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Francesco Cusa - Official Website - Mia recensione di "In Trance" di Danny Boyle (7,5)

Mia recensione di "In Trance" di Danny Boyle (7,5)

2013-09-02

Fin dai tempi di “Trainspotting”, i film di Boyle danno sempre l’aria d’essere una scommessa ponderata, quali prodotti visionari d’un ricercatore e alchimista di generi.
In questo suo decimo lavoro, il regista londinese affronta gli intricati enigmi della mente, attribuendo all’indagine della psicoterapeuta (l’affascinante Rosario Dowson,) poteri di manipolazione immaginifici. Siamo ben oltre all’ipnosi come strumento d’indagine; quest’ultima è uno straordinario mezzo sciamanico funzionale alla sovrapposizione di piani paralleli di realtà.
Al di là ed al di qua di questo iperbolico asserto – immaginiamo alquanto funzionale al plot del film -, questo lungometraggio si rivela un interessante, per quanto spossante, puzzle, che lascia continuamente stordito lo spettatore, il quale è vittima d’un gioco d’incastri senza fine. Un thriller psicologico che si svolge interamente nei meandri della mente di un battitore d’aste (il sempre eccellente James Mc Avoy), regista d’un furto prestigioso e a sua volta oggetto di un trauma che finirà col cagionare la sua “amnesia” (le virgolette si impongono in ragione del dipanarsi della trama).
Il caleidoscopico gioco di interni – tra specchi, vetrate e luci – fa da simbolica scenografia al tema del “doppio”, o quantomeno al continuo sfilacciamento del piano narrativo, talvolta strutturato su differenti livelli, in una sorta di “strabismo cognitivo”. Questo approccio, mirabilmente reso cinematograficamente, rappresenta uno di punti di forza del film, al contempo però evidenziando le crepe d’una macchinosità progettuale fin troppo studiata a tavolino (ciò è maggiormente riscontrabile ad uscita sala).
Il triangolo amoroso e tragico, completato da un immarcescibile Vincent Cassel, è il riferimento classico di una sceneggiatura piena di colpi di scena, intricata fino all’esasperazione, ma mai noiosa o priva di mordente. Il labirinto che condurrà lo spettatore verso l’epilogo – espressione delle eterne vicende relative all’interpretazione della Realtà -, è la mappa multilivellare in cui agiscono i personaggi, nel microuniverso soggetttivo che contiene ogni possibile vita.
Alla fin fine, “In Trance”, pare consacrare il potere della stregoneria; un didascalico omaggio a “Streghe nell’aria”, il quadro di Goya che non sembra temere il confronto con le mutuabili streghe dell’oggi.

In Trance
Un film di Danny Boyle. Con James McAvoy, Vincent Cassel, Rosario Dawson, Danny Sapani, Matt Cross.
Titolo originale Trance. Giallo, durata 101 min. – Gran Bretagna 2012. – 20th Century Fox uscita giovedì 29 agosto 2013. – VM 14.
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