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Francesco Cusa - Official Website - Elezioni presidenziali aprile 2013

Elezioni presidenziali aprile 2013

2013-04-20

Io davvero non ne posso più di questa logica ricattatoria, di questo massacro verbale, violento, stupido. Non ne posso più di sentire appioppare responsabilità talora per una ragione, talaltra per chissà quale devianza, a un responsabile esterno, al nemico di turno. Sembra l'eterna puerile storia di Lucignolo che tenta Pinocchio. Questo è un paese moribondo, distrutto e dilaniato dal pressappochismo, dalla corruzione, dal malaffare, dall'ignoranza, dal nepotismo. Un paese inetto, sconclusionato e popolato da gente vigliacca, corroso dalla delazione. Un paese messo insieme maluccio nella recente sua storia, borbonico nelle sue peculiarità regionali e cittadine, fragile nel suo amalgama politico. Non ne posso più di sentir dire: "bene, è colpa di X se adesso il paese è stato consegnato nelle mani di Y". Questo ciclotimico refrain della sinistra attiene perlopiù a questioni di "setting" psicoanalitico e risponde molto poco ad una analisi fenomenologia degli eventi. Questo è un paese malato di accidia, stanco e vecchio: un paese per vecchi. Ogni cosa è parossistica, arteriosclerotica. Un paese che si consegna a Berlusconi per decenni è un paese corrotto, ottuso, greve, bolso e ignorante. Non oggi. Non da oggi. E' quasi un lustro di secolo. Questa dannata rivendicazione, questo indice tremolante brandito nell'aria, è segnale geriatrico di demenza collettiva; dirò di più, è figlio di ignoranza crassa, di analisi da parvenus, di gente che si è svegliata magari adesso, e non sa chi era Donat.Cattin, Gava, Lima, Cossiga, Craxi, e che nulla ha realizzato della catena perversa di eventi che ci ha condotto a questo presente indecente e sciatto. E' dai tempi de la "Gioiosa Macchina da Guerra" di occhettiana memoria che siamo stati presi in giro da "noi stessi", vittime di complessi sciocchini, salottieri, radical-chic, ed in definitiva, per dirla gramscianamente, borghesi. A cosa sarebbe servita una coloritura sbiadita bersaniana, una bella "smacchiatina", ammesso anche avesse il PD stentatamente vinto le elezioni. A cosa? A cambiarlo, questo paese dal corpo molle e incancrenito? Questa agonia odierna, che ha palesato il Trauma, come nei migliori film di Vintenberg ("Festen" su tutti), occorrerebbe forse cantarla ai quattro venti, a squarciagola, giacchè vi è molta più sincerità nell'ultimo sfogo di Bersani che in cinquant'anni di storia repubblicana: "L'assemblea è fatta di dirigenti che oggi hanno preferito l'ovazione e l'unanimità, poi uno su quattro di noi qui ha tradito. Ci sono state in alcuni pulsioni a distruggere senza rimedio". Il Sistema è finalmente esploso. Dopo decenni di storia "repubblicana", si conclama la malattia. Nessun decoro. Nessuna falsa decenza. Oseremmo dire: finalmente. Il corpo provato vomita le tossine in un'agonia che comincia ad essere "salutare". Lo si era detto. Ed alla fin fine non era importante donde provenisse l'urlo. Espettoriamo per tempo - forse - il catarro accumulato in lustri di incuria. Questo paese non necessita di rimedi dell'ultimora, di pezze al culo, o di tappi alle falle. Questo paese va rigenerato da cima a fondo. Senza sconti. Senza compromessi. Senza accomodamenti. Senza tergiversazioni. Senza strizzatine d'occhio. L'immenso patrimonio storico, artistico e ambientale di cui disponiamo ci chiede di essere quantomeno degni custodi, e la nostra responsabilità oltre che civica, è dunque anche etica e spirituale. Basta con le patetiche frustrazioni ideologiche, con le cantilene senza più "storia" e senza aderenza.