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Francesco Cusa - Official Website - "Lo Stiletto", rubrica di Francesco Cusa sul giornale "Sicilia Report": "Catania

"Lo Stiletto", rubrica di Francesco Cusa sul giornale "Sicilia Report": "Catania

2018-08-22

https://www.siciliareport.it/rubriche/lo-stiletto/catania-decorosa/

Non mi si va a rompere il cavalletto del mio già disastrato scooter? Già di per sé cimelio – lo scooter -, figurarsi tal cavalletto. Mi dirigo dunque in una bella zona “popular” del catanese, nella remota speranza di trovare meccanici aperti dopo il ferragosto (userò un idioma misto, ma il tutto sarebbe da scrivere in perfetto slang catanese). Il primo riparatore, un ragazzetto: “no, imBossibili. ComBrati il cavalletto nuofho… se lo trovi… hhhh” (risatine). Il secondo, una specie di Alberto Tomba tutto sporco di grasso: “naaaa… niende da farehh… non gi so mettere mano… non sono cose mieeehh”. Il terzo, uno cattivo che assomiglia a Vasco Rossi: “seeee…vabbene…sciaooo…”. Il quarto, un bimbetto triste con la faccia di Sergio Endrigo…armeggia, ci prova, chiede consulto al suo principale, poi, dopo alcuni minuti di bisbigliate confabulazioni, mi fa: “Sendi, non è cosa nostra…non zappiamo come fare a sisdemarlo…a meno che…a meno che… (pathos, mistero, attesa, suspance)…a meno che non te ne vai da AFFIOOHH…cioè…dofrebbe essere ndell’officinah perché sta aggiustando una macchina…Hai presente la via (omissis)?, devi antare fino in fondo… ma in fondo in fondo… e poi… AD UN CERTO PUNTO… lo trovi… a AFFIOOHH”. “Min….”, mi faccio, ma allora qui la cosa seria è! Col mio malandato scooter prendo a svicolare nel traffico e mi immetto nella lunga, stretta via (omissis). Una budello senza luce, che inghiotte cose, animali e piante, una via infinita, una retta senza speranza che pare non finire mai. La percorro tutta e poi, quando ogni speranza pare definitivamente perduta, ecco all’angolo il piccolo antro ove regna Alfio, ovvero il Mago, l’Aggiustatutto, l’Operatore per conto del Messia calato in Terra per ciò che concerne Motomeccanica & Sue Derivate. Sta in strada ad armeggiare con una vecchia auto, è quasi sera, ma lui pare vedere anche al buio, studia i meandri di quel motore senza tempo, scandaglia fra i tubi e si muove fra i segreti della combustione. Io mi accosto: “buonasera… mi hanno mandato… eeee… quelli… quelli di qua… del negozio di motorini… mi hanno detto che per il cavalletto… eeee… insomma… solo lei può… va’… lo può riparare il cavalletto? Perché loro non ci riescono…”. Alfio che è un uomo in tuta da meccanico dall’eta indefinita, non distoglie di un solo istante lo sguardo dal motore che sta auscultando, come un chirurgo prima della delicata incisione. Mi parla in catanese stretto, ma è pure balbuziente, a stento capisco molte delle sue parole. Mi dice in buona sostanza che nessuno ormai sa fare il suo porco lavoro, che tutti sono dei lavativi, gente che non ha amore per le cose che deve aggiustare, ragazzini viziati, senza arte né parte. Mi dice di tornare l’indomani alle 18,30. Non mi dà il suo telefono. Consiglia anche di aspettarlo almeno un quarto d’ora qualora non si trovasse sul posto. Alfio non dà alibi, lui tende a instaurare rapporti di fiducia elettiva con la sua clientela. Del resto, questo non è il suo mestiere, aggiunge, quando sono in procinto di andarmene. L’indomani mi presento puntuale. Alfio mi saluta con un cenno, poi mi chiede di tenere il motorino in posizione tale da consentirgli di guardare bene come è messo il cavalletto. Si sdraia a terra e si fa una risata. Comincia una sorta di riflessione metafisica sul concetto di “Cavalletto dell’Aprilia”, ma poi “scopriamo” che manca semplicemente un bullone. Nel frattempo una piccola “saldatina” al ferro usurato, e si continua a parlare di negozi-e-meccanici-truffatori-che-non-sanno-fare-il-proprio-mestiere e di gente-che-non-ci-mette-la-testa-nelle-cose-piccole. La sua balbuzie è canto; nel giro di 5 minuti (aveva detto quattro al massimo) ho il motorino con un cavalletto anti gravitazionale: si solleva col ditino mignolo. Costo totale; 5 euro. Si lava più volte le mani e ci salutiamo con una stretta vigorosa. E’ bello salutare Alfio. Sfreccio per le viuzze che è un piacere e penso che tutti i miracoli dei santi non valgano un briciolo della sapienza e dell’onestà di Alfio, il Meccanico Platonico.