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MIO ARTICOLO PER "IL CATTIVISSIMO" SU CULTURA COMMESTIBILE: QUELLI CHE NON METTO

2014-06-14

ARTICOLO PER "IL CATTIVISSIMO" SU CULTURA COMMESTIBILE. - QUELLI CHE NON METTONO I "MI PIACE" SU FACEBOOK: Nell'era del social network si definiscono nuovi atteggiamenti e nuove modalità comportamentali. Quelli che detesto maggiormente sono i soggetti che si sbottonano poco, che tengono un profilo fermo; gente che si ritiene di polso, che utilizza facebook senza farsi condizionare più di tanto. Esserini che professano l'arte della coerenza nel paradossale Regno degli Avatar. Del resto anche una polpetta potrebbe ricercare una qualche via nella coscienza di sé. La proprietà morfologica dell'Essere Polpetta, del Macinato Macho in friggitoria, è tutta fondata sull'impasto, ovvero sulle qualità peculiari dell'Io Polpetta. Un Io Polpetta stacanovista - profilo "dry", pochi fronzoli, - di solito non dispensa "i like " che non siano ponderati e destinati ad altri Io Polpetta Stacanovisti, confratelli in tempra e solerti lavoratori (in genere dello spettacolo), a loro volta "minatori della creazione" (insomma, gente da: "poche ciance e badiamo al sodo"). Bolle nel frangente l'olio nel Metapadellone. Sono forme di solidarietà tribali, grugniti e aggrottamenti delle fronti destinati al Dio Feticcio della Corazzatura Mandibolare (di solito questa tipologia indossa calzature chiuse anche nella torrida estate). Il mantenimento di una posizione rappresenta un must per il soggetti dry. Da questa conquista scimunita paiono dipendere le sorti di molte vicende, d'una storia, di profili, d'una comunità silente ma patente. È un riconoscersi metaforico, non definito ma concreto, tutto fatto di rimandi sottintesi, sintesi virtuale dei goffi abbracci e delle nervose pacche centellinate colá, nel mondo reale. Bolle nel frangente l'olio nel Metapadellone. Pare essere una questione di puntiglio. Si tratta alla fin fine sempre e solo di mettere una scarpa davanti all'altra, di non calpestare la mattonella negli interstizi. Il maniacale assurto al ruolo del dignitoso. L'importante è avere quel cipiglio tagliente, utilizzare il sarcasmo corrosivo, il nichilismo di riporto. Nella realtà (quella di Facebook e quella della mamma) è tutto un arrossire di gote, di spasmi e tic dell'ultim'ora. L'uomo che mette pochi e misurati "mi piace" su facebook, di solito, confida nel metodo scientifico, è un materialista incallito e guarda al mito con rigore filologico. Reagisce con imbarazzo di fronte ai complimenti e, quando ciò accade, si schermisce con autolesionistiche battute corrosive (ma sotto sotto è felice come un bimbo quando gli si gratta il pancino). Il suo problema è nella gestione degli affetti. Romanticamente potremmo dire che egli non è in grado di tollerare la Gioia, soprattutto quando questa si esprime in senso panico, in maniera irrelata. Ma ancor più - e qui sta il pericoloso avvitamento - egli mal regge le condivisioni della gioia a livello settoriale, nello stesso ambito di categoria, nel settore di specializzazione lavorativo. Per un motivo alla fin fine banale: egli pensa di conoscere bene l'humus, il terreno espressivo in cui viene a disputarsi la partita della vita (urlare con le mandibole chiuse, col pensiero: "Contegno, contegno, contegno!") . Contempliamo dunque, una sorta di stoicismo cazzone, figlio d'un medioevo poco fascinoso e tutt'altro che oscuro, anzi, luminoso di pixel. Bolle nel frangente l'olio nel Metapadellone.