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Francesco Cusa - Official Website - Mio articolo per Cultura Commestibile n.64, PER la rubrica: IL "CATTIVISSIMO", R

Mio articolo per Cultura Commestibile n.64, PER la rubrica: IL "CATTIVISSIMO", R

2014-02-24

MIO ARTICOLO PER IL "CATTIVISSIMO" RELATIVO ALL'USO SMODATO DI ALCUNE PAROLE. - 'In me v’è come una sorta di ancestrale antipatia, di mal sopportazione epidermica di fronte all’uso ricorrente o sporadico di alcune parole o frasi. In taluni casi si tratta di parole poco usate, ma questo morfologico loro persistere nelle pieghe del linguaggio - in sé - è fonte e cagione di somma accidia per la mia pura anima bella. E’ il caso ad esempio di "pralinato", (ho udito con le mie orecchie un soggetto umiliare una bambina: “metta pure due praline”) maledetto lemma disgraziato, così come da ustionare a carne viva è chi utilizza "malmostoso", quasi fosse lecito. Volgarissimi, entrati nell’accezione comune sono poi i termini "attenzionare" e "amicale", di solito rispettivamente utilizzati da politici meridionali nell’atto del rendicontare e da diplomati all’Istituto Tecnico, lettori di Herman Hesse (quasi sempre: “Il lupo nella steppa”). Che dire poi del tristo andazzo relativo alla minzione. Frasi come “vado a fare due gocce d’acqua” sono da ghigliottina del "coso". Con profonda costernazione le mie stanche orecchie hanno anche avuto modo d’udire “vado a scrollare il pirillino”. Trattasi di coltellate al plesso solare, amici. Auspico la pena capitale poi per chi, al bar, magari ordina un "gingerino", e quantomeno la gogna pubblica per i divulgatori di: un "tantinello", "due dita e basta", e un "filino". Dio strafulmini senza pietà colui (di solito una colei) che pronuncia bestialmente le seguenti parole: “puccio la brioscina nel lattone”. Denunciamo e puniamo queste aberrazioni, o Giusti, laddove si manifestano simili empietà del buongusto. Facciamolo per il PIL (Perfect Italian Lemma) della nazione'.