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Francesco Cusa - Official Website - MMIO ULlTIMO ARTICOLO PER CUTURA COMMESTIBILE SUL CAPODANNO: "PENSIERI DA SINGLE

MMIO ULlTIMO ARTICOLO PER CUTURA COMMESTIBILE SUL CAPODANNO: "PENSIERI DA SINGLE

2014-01-25

Ebbene si anche io sono contro le adozioni gay. Che diamine! Il bambino deve crescere con il babbo e la mamma! Pisellino e fiorellino, da che mondo è mondo. Per cui vado a fare la spesa. Centro Commerciale "Ciclope". Ecco una bella famiglia eterosessuale come si deve. Papà, mamma e due bei pargoletti. Oddio proprio belli no. Due pargoletti. Quello che sembra Mitterand a sette anni comincia a pistolare sulle confezioni di cioccolata. Le prende dagli scaffali, le scarta, dà un morso e poi le rimette fuori posto. La mamma fa qualche urlo. Dice basta che fai. Poi ride. Poi un urletto. Poi una risata. E "Petit Mitterand" nel frattempo s'è lavorato il reparto budini. L'altra, la sorellina, un incrocio tra Gianna Nannini Puer e Moira Orfei Senex, è lì che corre spingendo il carrello. Lo sbatte a forza contro gli scaffali emettendo un sovracuto da pterodattilo. Impassibile, papà, si tocca i coglioni e si scaccola, lo sguardo perso nel vuoto. Alla luce del neon sembra Anthony Quinn senza le scuole. Guarda in silenzio, placido, come se ai suoi occhi stesse manifestandosi il fenomeno della fotosintesi clorofilliana, e in alternativa allo scaccolamento si mette a pistolare il mastodontico portachiavi a gancio, una cascata di chiavi incastonata al passante. La piccola ossessa sbatte il carrello per sette volte di fila. Ciondolano le chiavi. Urla e ride la mamma isterica. E' un coro chiassoso ma simpatico, mi dico. In fin dei conti, questa è un'allegra famigliuola; che ne so io, inveterato single, di come si educano i figli. Li ritrovo alla cassa. "E' il momento di pagare, piccola peste". Mi esce fuori 'sta sparata, non so da dove e non so neanche perché. Tant'è che mi giro di spalle per capire bene chi è stato. Nessuno. Ok sono stato io. "Petit Mitterand" mi fa una specie di pernacchia tutta sputata, una sorta di "pleurprrrr" e poi comincia a darmi calci. E' tutto moccio, e piange. Io sorrido e cerco di attirare l'attenzione della mammina. Poi di paparino. Ne ottengo un risicato: "Filippo (Filippo? e che si chiama Filippo un bambino?), lascia stare in pace al signore". A Filippuzzo non gliene sbatte un cazzo dell'ammonimento, aggiungerei un bel ovviamente. Sto coso è una specie di furia mocciosa e a nulla vale il mio mostrare cioccolata, nutella, biscotti, caramelle, mentine, bomboloni e tric trac in sequenza. Attacca poi la sorellina con le urla preistoriche. Ultrasuoni udibili presso frequenze conosciute solo al sottoscritto. E' un attacco della famiglia eterodossa al single. E' chiaro. Loro vogliono me. Vogliono che io mi accoppii e che generi mostri, brutti e cattivi come questi due bimbi malefici. Al settantesimo calcio mollo un colpetto di carrello, e che cazzo. Piano, piano. Giusto 'na bottarella. Lo faccio mentre papà e mammà sono intenti a insaccare fette biscottate e caciottine in offerta nelle borse della spesa. L'eretica ha visto comunque tutto, e ha smesso d'urlare alle frequenze radio. Insomma ha capito che qua si fa sul serio. Ha capito chi comanda. Filippo piangeva prima e mo' piange pure adesso. Tanto è uguale. Tra urla e scaracchi, vanno via, con la grazia del Signore. Giunse la pace. Il silenzio siderale del centro commerciale al lunedì. S'ode una musica lontana. Intrattenimento vacuo. Pago. Carta Bancomat. Sì. Grazie. Due sportine da asporto. Sodoma. Il buco cieco. La non procreazione. La fine della specie. Il parcheggio. (gen 2014)