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Francesco Cusa - Official Website - Mia recensione di “Gravity 3D” di Alfonso Cuaròn (8)

Mia recensione di “Gravity 3D” di Alfonso Cuaròn (8)

2013-10-08

“Gravity 3D” di Alfonso Cuaròn
LA PRIMA PARTE DEL FILM RAPPRESENTA QUANTO DI PIÙ SBALORDITIVO SI SIA MAI VISTO AL CINEMA FINO AD OGGI.
Sono davvero in imbarazzo questa volta. La prima parte del film rappresenta quanto di più sbalorditivo si sia mai visto al cinema fino ad oggi.
Scene da mozzare il fiato: lo spazio nella sua sconcertante sideralità, il nostro pianeta visto da prospettive finora solo immaginate o comunque mai rese con una tale sconcertante nitidezza. E poi ancora il silenzio, la gravità zero, il senso del limite. Unico riferimento possibile quello di Stanley Kubrick; inevitabile dunque il riandare alle atmosfere di “2001 Odissea nello Spazio”.
Ma, quale appiglio visivo, non è sufficiente neanche il riferimento al Grande Maestro. La nitidezza delle immagini non è tollerabile. Si è pervasi da un senso di sconforto, di minutezza che ci vede testimoni d’una corale sensazione in sala, come di smarrimento, di costrizione per il fatto stesso d’essere creature legate all’atmosfera d’un pianeta.
Appare dunque la vita come una sorta di dispetto all’immensità, sopratutto quando la camera inquadra la volta celeste e si rimane come abbacinati dal desolante panorama d’alieno lucore. Estraneo appare pure il nostro pianeta, attorno al quale ruotano in assurde pose – per nulla coreografiche – gli astronauti aggrappati al “cordone satellitare”, orbitanti attorno ad un corpo celeste che si fa fatica a riconoscere come “nostro”.
Il problema è che a tutto questo straordinario prologo e dopo cotanta Bellezza, fa seguito una bella storiella, che finisce, in buona sostanza, col ricondurci ad un’ottima prova di Sandra Bullock, alle prese con un inverosimile rientro sulla Terra, dopo inconcepibili peripezie.
Questo ritorno all’uomo, rende plastica tutta la seconda parte del film…tollerabile. Al silenzio disumano dello Spazio, alla bestemmia della presenza dell’uomo, consegue un ritorno al concreto e materico antropomorfo, ai bisogni della sopravvivenza ed alla psicologia del quotidiano.
Lo spazio viene restituito alla contingenza delle vite, d’una vita, e ciò rende misura e peso specifico del talento visionario di Cuaròn, purtroppo ancora tardivamente incompiuto. Così fa rabbia veder declinare l’escatologia del progetto in una mera vicenda che non trascende i fatti, un capolavoro potenziale in un buon film.
Un film che merita di esser visto più volte. Un’eccezionale occasione perduta.

“Gravity 3D” di Alfonso Cuaròn
Con Sandra Bullock, George Clooney, Ed Harris, Orto Ignatiussen, Phaldut Sharma. continua» Fantascienza, Ratings: Kids+13, durata 92 min. – USA, Gran Bretagna 2013. – Warner Bros Italia uscita giovedì 3 ottobre 2013.

“IL GRANDANGOLO NO!”, a cura di Francesco Cusa. Voto: 8
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