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Francesco Cusa - Official Website - Recensione di “TRIPLAIN”: PAOLO SORGE

Recensione di “TRIPLAIN”: PAOLO SORGE - il:2016-06-01

“TRIPLAIN”: PAOLO SORGE, IL RITORNO

Jazz
di Ferdinando D'Urso // pubblicato il 22 Maggio, 2016

Dopo un lungo periodo di silenzio Improvvisatore involontario ritorna con “Triplain”.
Tre piani, tre punti di vista, un velivolo che si libra su tre ali, non si conosce l’ispirazione del neologismo che fa da titolo all’album; certo è che stiamo parlando di tre grandi musicisti del panorama italiano. Ad accompagnare Paolo Sorge, chitarrista e autore dei brani incisi, si trovano infatti l’amico di sempre Francesco Cusa alla batteria e il giovane contrabbassista Gabriele Evangelista.
Paolo Sorge, Triplain
Punto forte di Sorge – tanto compositore quanto improvvisatore – sono proprio le asimmetrie ritmiche e gli ostinati con accenti continuamente spostati; questi elementi però restano una materia viva che si muove con volontà e non con l’inerzia autogeneratrice del minimalismo americano. Questa Paolo Sorgecaratteristica è evidente nella titletrack così come in Ciclosfera, nel quale il riff del basso è come una dinamo che autocarica il trio.
Uno stravinskiano “neoclassicismo” si fa strada in Divergenze, nel quale uno swing anni Trenta si spezza e si frantuma così come accade anche per le atmosfere più calde e misteriose di Floating.
In questo nuovo lavoro Sorge ha deciso di meditare nuovamente alcune tracce già apparse circa un anno fa nell’interessantissimo RingLike; così ricompare TreDueNove, Idea 2 con la sua corsa frenetica e l’onnipresente Slonimsky’s Domino, grande classico di Sorge, omaggio ad uno dei suoi primigeni modelli compositivi. Le frasi ritmicamente spezzate e inaspettate che si ascoltano nei temi di questo brano si muovono dal Thesaurus of Scales and Melodic Patterns di Slonimsky verso lidi sempre più contemporanei grazie all’incontro con Monk e a tutte le nuove esperienze di vita del suo autore.
“Triplain” è un cammeo, breve (dura circa trentacinque minuti) ma intenso. Un felice prodotto dell’urgenza comunicativa di Sorge compositore.