Recensione di Th Assassins "Love" su All About Jazz - il:2015-08-27
Francesco Cusa And The Assassins: Love (2015)
By GIUSEPPE SEGALA, Published: June 22, 2015 in Italian | 570 views
Francesco Cusa and the Assassins: Love
Formazione che esprime al meglio la versatilità e la feroce curiosità del suo leader, il batterista, compositore e scrittore Francesco Cusa "Skrunch", The Assassins trova con questo album una decisa focalizzazione dopo i progressivi aggiustamenti della proposta musicale e dell'organico di trio, che aveva già beneficiato dell'inserimento di Piero Bittolo Bon nel precedente CD The Beauty and the Grace, del 2012. Ora, l'arrivo stabile di Cristiano Arcelli al sax alto porta una notevole personalità, in grado di interagire con la formazione e con le complesse, significanti composizioni di Cusa.
La nettezza del segno che subito emerge dall'ascolto del disco, la calibratura dei volumi (sonori ma anche architettonici), la filigrana degli intrecci sono elementi che immediatamente si evidenziano in un gioco mai fine a se stesso. La precisione non è vacua, autocompiaciuta. Scorre sostanza. Il groove, sebbene nella registrazione sia più controllato e trattenuto che nelle esibizioni live del gruppo (si veda la recensione di Liberò Farnè Al Barazzo di Bologna), non manca mai di densità e intensità. Aggiunge, piuttosto, pur nella dimensione più pulita e delimitata.
Splendida l'intesa dei due fiati, con il sax che percorre linee nette, precise, spesso taglienti, e la tromba di Flavio Zanuttini che gioca maggiormente sulla spazialità, con il supporto intelligente dell'elettronica. Tenace ed elastica la conduzione del leader, la cui batteria si addentra nei brani, controlla, avvolge e trapassa, sostiene e contrappunta nei contrasti metrici. Costante e sostanziale la funzione affidata all'organo di Giulio Stermieri, che elabora a sua volta percorsi propri, originali.
Tra Chicago e post-moderno, c'è un bel po' di progressive rock alla Canterbury nel lavoro di organo e batteria. Spesso le carte si mescolano con la sovrapposizione di stili e umori: "Intricate Corvai" si muove tra i sussulti dell'organo e della batteria, con le digressioni aperte dei due fiati, dapprima in preciso unisono poi a sfaldarsi e stimolarsi a vicenda. Tutto è di continuo rimesso in discussione attraverso lo spiazzamento e l'uso di angolazioni differenti: il titolo "Escher" ne declina una delle intenzioni esplicite. "Oslo in My Heart" mescola noir e ballad in suggestiva trasfigurazione. L'esplorazione è disincantata e priva di enfasi: una sorta di metafisica della lucidità, con inserti surrealisti che in "Ending 2" trattano il titolo Love.
La fotografia di un momento significativo nell'attività di Cusa.
Track Listing: Escher; Intricate Corvai; Oslo in My Heart; Wrong Measures; The Act of Killing Music; Ending 1; Ending 2.
Personnel: Flavio Zanuttini: tromba, elettronica; Cristiano Arcelli: sax alto; Giulio Stermieri: organo Hammond, tastiere; Francesco Cusa: batteria.
Record Label: Improvvisatore Involontario
By GIUSEPPE SEGALA, Published: June 22, 2015 in Italian | 570 views
Francesco Cusa and the Assassins: Love
Formazione che esprime al meglio la versatilità e la feroce curiosità del suo leader, il batterista, compositore e scrittore Francesco Cusa "Skrunch", The Assassins trova con questo album una decisa focalizzazione dopo i progressivi aggiustamenti della proposta musicale e dell'organico di trio, che aveva già beneficiato dell'inserimento di Piero Bittolo Bon nel precedente CD The Beauty and the Grace, del 2012. Ora, l'arrivo stabile di Cristiano Arcelli al sax alto porta una notevole personalità, in grado di interagire con la formazione e con le complesse, significanti composizioni di Cusa.
La nettezza del segno che subito emerge dall'ascolto del disco, la calibratura dei volumi (sonori ma anche architettonici), la filigrana degli intrecci sono elementi che immediatamente si evidenziano in un gioco mai fine a se stesso. La precisione non è vacua, autocompiaciuta. Scorre sostanza. Il groove, sebbene nella registrazione sia più controllato e trattenuto che nelle esibizioni live del gruppo (si veda la recensione di Liberò Farnè Al Barazzo di Bologna), non manca mai di densità e intensità. Aggiunge, piuttosto, pur nella dimensione più pulita e delimitata.
Splendida l'intesa dei due fiati, con il sax che percorre linee nette, precise, spesso taglienti, e la tromba di Flavio Zanuttini che gioca maggiormente sulla spazialità, con il supporto intelligente dell'elettronica. Tenace ed elastica la conduzione del leader, la cui batteria si addentra nei brani, controlla, avvolge e trapassa, sostiene e contrappunta nei contrasti metrici. Costante e sostanziale la funzione affidata all'organo di Giulio Stermieri, che elabora a sua volta percorsi propri, originali.
Tra Chicago e post-moderno, c'è un bel po' di progressive rock alla Canterbury nel lavoro di organo e batteria. Spesso le carte si mescolano con la sovrapposizione di stili e umori: "Intricate Corvai" si muove tra i sussulti dell'organo e della batteria, con le digressioni aperte dei due fiati, dapprima in preciso unisono poi a sfaldarsi e stimolarsi a vicenda. Tutto è di continuo rimesso in discussione attraverso lo spiazzamento e l'uso di angolazioni differenti: il titolo "Escher" ne declina una delle intenzioni esplicite. "Oslo in My Heart" mescola noir e ballad in suggestiva trasfigurazione. L'esplorazione è disincantata e priva di enfasi: una sorta di metafisica della lucidità, con inserti surrealisti che in "Ending 2" trattano il titolo Love.
La fotografia di un momento significativo nell'attività di Cusa.
Track Listing: Escher; Intricate Corvai; Oslo in My Heart; Wrong Measures; The Act of Killing Music; Ending 1; Ending 2.
Personnel: Flavio Zanuttini: tromba, elettronica; Cristiano Arcelli: sax alto; Giulio Stermieri: organo Hammond, tastiere; Francesco Cusa: batteria.
Record Label: Improvvisatore Involontario
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